La moschea di via Maderna, zona Mecenate-Quintiliano, si fa o non si fa? A marzo 2013 il caso era "esploso" e l'assessore all'urbanistica Lucia De Cesaris si era affrettata a chiarire che la costruzione in cantiere, se avesse portato a un luogo di culto, sarebbe stata abusiva.

Il 16 settembre un cittadino nota però che sono state montate "cupole in chiaro stile di moschea sul tetto di un fabbricato" in via Quintiliano, appena dopo l'incrocio con via Salomone. E scrive a Loredana Bigatti, presidente di zona 4, che risponde prontamente il giorno successivo, spiegando di avere fatto un sopralluogo e di avere visto le strutture in questione. E aggiunge di avere richiesto l'intervento della polizia locale.

Nel frattempo il caso "scoppia" di nuovo: Riccardo De Corato polemizza con la De Cesaris e spiega che il presunto magazzino è ormai "moschea a tutti gli effetti, con tanto di insegna che recita 'Centro Islamico' e un discreto via vai di fedeli". Il vicesindaco però puntualizza: "Lo stabile ha una destinazione produttiva e commerciale, la proprietà sta sanando in modo controllato i lavori che erano stati sospesi per via di alcune irregolarità. Su di esso non è stato avviato alcun procedimento per diventare un luogo di culto". Insomma, per il comune è tutto a posto. Il tema della moschea a Milano è spinoso. Nel 2011 fu argomento di violenti scontri politici tra il centrodestra e il centrosinistra, durante la campagna elettorale per il sindaco.

Di recente il cardinale Angelo Scola ha dichiarato di vedere di buon occhio la possibilità che a Milano sorga una moschea. E mentre sembra ormai certo che ne sorgerà una a Sesto San Giovanni, anche dal leader leghista Roberto Maroni è arrivato un (timido) sì.