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Rogoredo Corvetto

Rogoredo e Porto di Mare, per la riqualificazione soldi anche dal Parco Sud

80 mila euro stanziati dall'ente guidato da Michela Palestra. Si aggiungono ai 950 mila (in cinque anni) del Comune, conferiti a Italia Nostra per recuperare l'area verde

Anche il Parco Sud partecipa economicamente alla riqualificazione dell'area verde di 650 mila metri quadri tra Rogoredo e Porto di Mare. Lo fa con un finanziamento di 80 mila euro per la rigenerazione ambientale del parco, che si aggiungono ai 950 mila euro in cinque anni che il Comune di Milano ha messo a disposizione di Italia Nostra. Si tratta, in parte, di quello che è tristemente noto come il "bosco della droga di Rogoredo".

Italia Nostra, attraverso il Centro di Forestazione Urbana, ha preso in carico l'area fino al 2022, con l'obiettivo di rendere l'area fruibile sul modello di quanto già realizzato con il Boscoincittà (che continua ad essere gestito dal Cfu) e il Parco delle Cave, dove l'associazione è nuovamente intervenuta, di recente, in un'area più limitata.

«Il nostro obiettivo è riqualificare l’area tra Porto di Mare e Rogoredo, e tutte le istituzioni stanno lavorando in questa direzione. Importante questo contributo del Parco Sud che incrementerà le azioni sul parco», ha commentato Pierfrancesco Maran, assessore all'urbanistica e al verde del Comune. «Oltre alla valorizzazione dell’aspetto naturalistico, l’intento è combattere il degrado anche favorendo azioni che permettano ai cittadini di fruire degli spazi verdi, goderne e appropriarsene esercitando con la loro presenza un presidio e un’efficace vigilanza», aggiunge Michela Palestra, presidente del Parco Agricolo Sud Milano.

Gli 800 mila euro saranno messi a disposizione di Italia Nostra attraverso una convenzione col Comune e finanzieranno in parte alcuni interventi nel 2018: la creazione di percorsi per la fruizione ciclopedonale, il ripristino di alcune recinzioni, la manutenzione dei boschi, i censimenti botanici e faunistici, interventi per consolidare e favorire la presenza di fauna selvatica (pozzi per anfibi, casette nido, rifugi per la fauna minore), l’integrazione del bosco esistente con la piantumazione di nuovi alberi. Potranno inoltre essere realizzate delle zone umide, ripristinati alcuni percorsi pedonali esistenti e realizzati alcuni interventi di rinaturalizzazione. 

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