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Rogoredo Corvetto Rogoredo / Via Bruno Cassinari

Santa Giulia: dal cromo al piombo ai pesticidi, ecco cosa c'è nei terreni

La relazione degli esperti certifica l'elevato inquinamento, dopo la battaglia al Tar tra proprietà e comune di Milano

Un nuovo capitolo riguardante la parte non ancora realizzata del quartiere Santa Giulia, alla periferia sud-est della città. Un capitolo, manco a dirlo, che riguarda l'inquinamento del terreno, il vero punto debole di tutta la storia di un quartiere che "fatica" a maturare, ma che doveva essere un esempio unico in Europa di riqualificazione urbanistica "da zero".

L'area nord, dove c'erano gli stabilimenti della Montedison (circa 300 mila metri quadri), è stata oggetto di una relazione eseguita dai tecnici di Arpa Umbria (in "trasferta" per l'occasione), su ordine del Tar, a cui la proprietà si era rivolta nel 2014 dopo avere proposto al comune un nuovo piano (insieme ad Esselunga) per l'edificazione. Il comune, infatti, aveva disposto obblighi di bonifica che la proprietà non avrebbe voluto sobbarcarsi.

Una terna di esperti ha poi stilato la relazione di cui il Corriere rende noto il risultato generale. Risultato non proprio favorevole alla proprietà, che a questo punto rischia di spendere anche più degli 80 milioni di euro già previsti.

Cromo, piombo, cadmio, ma anche pesticidi e ddt. Questi gli "ingredienti" trovati nel terreno, scavando anche a due metri di profondità. Frutto di una precedente bonifica - nel 2004 - non attuata in modo opportuno. 

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