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Martedì, 16 Aprile 2024
Rogoredo Corvetto Macconago / Via Sant'Arialdo

Tentato omicidio al bosco della droga: uomo quasi sgozzato nel parco, fermato un pusher

La vittima era andata a comprare la droga con un amico. In manette un giovane pusher

Era andato lì insieme a un amico per comprare cocaina ed eroina. Ma ha avuto una discussione con uno spacciatore ed è uscito dal "bosco" con un taglio alla gola che soltanto per pochi centimetri non lo ha ucciso.  

Sarebbe stato un pusher - un giovane italiano di ventiquattro anni - ad accoltellare il marocchino 22enne che martedì mattina è stato aggredito e quasi ucciso all'interno del ammazzato della droga di Rogoredo. In serata, gli agenti del commissariato Mecenate, insieme ai colleghi della Squadra Mobile, hanno fermato il ragazzo, che deve rispondere dell'accusa di tentato omicidio.

Si tratta - secondo quanto riferito dagli investigatori - di un 24enne con piccoli precedenti per furto e droga, che spaccia all'interno dell'area verde diventata negli anni un vero e proprio paradiso dell'eroina, che viene venduta a prezzi bassissimi

Milano, il bosco della droga - © C.R.G.

La vittima e il suo amico, stando alle ricostruzioni dei poliziotti, erano arrivati lì verso le 11.30 e si erano incamminati nel parco "a caccia" di una dose. I due avrebbero poi avuto una discussione con il pusher, per motivi ancora tutti da chiarire, e in un attimo sarebbe scattata la violenza. L'aggressore, nascondendo la lama di un coltello in un pugno, avrebbe quindi colpito la vittima al collo e sarebbe scappato. 

A soccorrere il ferito è stato l'equipaggio di una Volante del commissariato Mecenate, che passando in via Sant'Arialdo ha visto il giovane con una profonda ferita sanguinante al collo. Mentre il 22enne veniva operato al Policlinico - l'intervento gli ha salvato la vita -, gli agenti hanno sentito il testimone e, proprio grazie al suo racconto e al suo identikit, sono riusciti a fermare il pusher poco dopo in zona piazzale Corvetto. 

La stessa vittima - che in serata è riuscita a parlare dopo l'operazione - ha riconosciuto in fotografia il suo aggressore, con cui in passato aveva già avuto a che fare. A nulla sono servite le giustificazioni, false, che il pusher ha cercare di fornire agli investigatori. 

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